“Tutti a Iscol@ 2016” _ Geo Connessioni Locali tra Barumini e Mogoro per raccontare il territorio

Sardinia Open Data e InMediazione sono liete di presentarvi il laboratorio Geo Connessioni Locali per le scuole primare nato nell’ambito di “Tutti a Iscol@”, il progetto dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna per contrastare l’abbandono scolastico.

Il laboratorio Geo Connessioni Locali (ieri, oggi e domani) è un progetto che prevede attività di mappatura e creazioni video con l’intento di far scoprire ai bambini le storie ed i luoghi del proprio paese e raccontarne in parallelo il passato, il presente e le idee per il prossimo futuro.

Come è cambiato l’uso degli spazi nel corso del tempo?
Com’era la vita quando i nonni erano bambini e com’è la vita dei bambini oggi in quegli stessi luoghi?
Le feste e le tradizioni del passato resistono ancora oggi? Quanto sono cambiate?
Cosa immaginano i bambini nel futuro del loro paese?

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L’idea è quella di creare un percorso turistico-culturale alla scoperta del territorio che ripercorra gli spazi ed i luoghi di maggior interesse e che scorra in parallelo tra le storie del passato, del presente e le idee per il futuro, secondo una prospettiva meno “adulta” e più legata alle necessità e ai sogni dell’infanzia.

Per questa edizione 2016 di Tutti a Iscol@ stiamo lavorando nei paesi di Barumini e Mogoro. In entrambi i casi i piccoli partecipanti sono bambini dagli 8 ai 10 anni, frequentanti le classi 4^ e 5^ delle rispettive scuole primarie.

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Wikinusa a Cagliari. Le comunità Wikimedia e OpenStreetMap si incontrano.

Wikinusa libera per tutti!

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Il 24 febbraio a Cagliari presso il Caffè Dettori di Via Napoli 75/A (quartiere Marina – h.19:30) gli appassionati di Wikipedia e OpenStreetMap festeggeranno insieme i primi 15 anni dell’enciclopedia libera più grande del mondo!

Vi invitiamo tutti a partecipare, mappatori e wikipediani professionisti ma anche semplici interessati al mondo delle piattaforme libere e della cultura della condivisione. Sarà l’occasione per parlare di  open data, mappe, strumenti per la condivisione della conoscenza e ragionare insieme sulla necessità di creare una comunità sempre più consapevole e collaborativa!

La partecipazione è ovviamente gratuita, ti inviatimo comunque ad iscriverti nell’evento Facebook qui, oppure su Eventbrite qui, così da poterci organizzare meglio.
Wikinusa libera per tutti, vi aspettiamo!

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Wikipedia in classe

Classe cycle 3 à l'école nouvelle d'Antony - Photo PE Weck 2005 -- CC BY-SA 2.5

Quando pensiamo a Wikipedia, probabilmente la prima cosa che ci viene in mente è una grande enciclopedia gratuita consultabile in rete. Questo è sicuramente corretto, ma a mio parere non è sufficiente per descrivere un progetto rivoluzionario della portata di Wikipedia.

Wikipedia, sul suo sito, si descrive così:

“Wikipedia è un’enciclopedia online, collaborativa e gratuita. Disponibile in oltre 280 lingue, affronta sia gli argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali sia quelli presenti in almanacchi, dizionari geografici e pubblicazioni specialistiche.
Wikipedia è liberamente modificabile: chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne di nuove. Ogni contenuto è pubblicato sotto licenza Creative Commons CC BY­ SA e può pertanto essere copiato e riutilizzato adottando la medesima licenza.Continua a leggere

International Open Data Day 2014. La giornata di Cagliari.

Sabato 22 febbraio 2014 a Cagliari, ed in contemporanea in 17 città italiane e in più di 100 nel mondo, si è svolto l’International Open Data Day. Organizzato dall’Associazione Sardinia Open Data e dal Circolo dei Giuristi Telematici con la collaborazione dell’Open Campus è stato per il secondo anno consecutivo fonte di informazione e ispirazione. L’evento, svoltosi all’Auditorium di Tiscali la mattina e a Su siccu nel pomeriggio, prevedeva un programma ampio che ha fatto luce sugli open data da svariati punti di vista. È stato approfondito il tema in merito alle molte esperienze che stanno nascendo e si stanno evolvendo in Sardegna, con alcuni richiami anche alla situazione europea ed internazionale.
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La prima metà degli interventi si sono indirizzati a fornire un’analisi teorica del tema per poi passare, nella seconda parte, ad una sezione di esempi pratici di utilizzo sul campo degli open data per diversi progetti.
Nel pomeriggio i partecipanti si sono spostati alla pista ciclabile a Su Siccu per mettere in pratica, attraverso un’azione civica, i principi enunciati la mattina.

La giornalista Manuela Vacca con l’intervento L’Open Data Day e la cultura dei dati aperti ha introdotto l’argomento e i relatori, con un’analisi sul concetto di open data e sulla motivazione che ha spinto ad organizzare anche a Cagliari un’Open Data Day, cioè quello di diffondere anche in Sardegna la cultura dei dati aperti.
La prima parte degli interventi è servita quindi a definire “cosa sono e a cosa servono gli open data”.

Il tema è stato analizzato sotto l’aspetto della trasparenza dall’intervento Dati (pubblici) aperti : un’occasione di cittadinanza? di Giorgio Mancosu, dottorando di ricerca in Diritto dell’ attività amministrativa informatizzata e della comunicazione pubblica. La trasparenza è oggi infatti un’esigenza ma anche un obbligo e per le pubbliche amministrazioni nei confronti dei cittadini, fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico e per il rafforzamento della cittadinanza. Affinché il cittadino possa diventare parte integrante del processo decisionale messo in atto dalla PA è necessario avvicinarlo all’istituzione così da poter interagire direttamente con i servizi a lui dedicati. Questo disegno però può attuarsi solo se si supera l’ostacolo della difficoltà d’accesso alla tecnologia: il digital divide rischia infatti di depotenziare l’azione della pubblica amministrazione, precludendo l’accesso alle nuove opportunità di cittadinanza.

E allora quali sono i poteri che il comune cittadino ha per richiedere maggiore trasparenza e informazione, per far rispettare i suoi diritti digitali?

Bilinguismo, web e nuove tecnologie: c’è molto da lavorare

1229939_344949732306005_672859926_nHa fatto molto scalpore l’iniziativa promossa dal gruppo Facebook “Modifichiamo in Sardo i topomini della Sardegna su Google Maps. Basta un click!” il cui fine si evince facilmente dal nome del gruppo medesimo. Tale L’iniziativa è poi stata scrupolosamente messa in pratica da alcuni utenti isolani che sono riusciti effettivamente a modificare i nomi dei comuni della Sardegna in lingua sarda su Google Maps, e hanno velocemente catturato l’attenzione dei media. C’è stato infatti un trionfo di articoli su Wired, La Nuova, Il Corriere.it e tanti altri che hanno cercato di approfondire l’argomento non senza metterci su però un pizzico di superficialità e disinformazione, scatenando di conseguenza numerose polemiche. Continua a leggere