L’ESPERIENZA DI MAPPAXI, UN RESOCONTO

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Lo scorso 1° giugno a Stampace si è svolta la prima fase di Mappaxi!, il mapping party organizzato da Sardinia Open Data e Sardarch.

Come detto i mapping party sono degli eventi  durante i quali un gruppo di persone  si riunisce in un determinato luogo  per raccogliere i dati geografici e successivamente importarli in OpenStreetMap, la mappa liberamente accessibile e modificabile del pianeta, un progetto cartografico collaborativo cresciuto a tal punto da essere la più grande banca dati cartografica libera e gratuita esistente.

In una mattinata caratterizzata da una situazione meteorologica non proprio favorevole, ci siamo quindi incontrati nel cuore del quartiere di Stampace:  pronti sulle scale della chiesa di Sant’Anna, armati dei pochi ed essenziali strumenti di geomapping abbiamo dato al via al primo mapping party della Sardegna.

Ci siamo divisi in 4 gruppi ad ognuno dei quali è stata affidata una zona del quartiere,  abbiamo quindi iniziato a raccogliere informazioni su tutto: vicoli, attività culturali e commerciali, ma anche lampioni, cassonetti, parcheggi eccetera. La raccolta è avvenuta semplicemente facendo una foto con lo smartphone all’elemento che si voleva mappare, l’applicazione OSMTracker avrebbe poi automati

camente georiferito l’immagine.

Nelle settimane seguenti importeremo questi dati nel database di OpenStreetMap durante i nostri OSM Mapping Meetings servendoci dei principali software che consentono di effettuare un mapping semplice ma di qualità.

Chiunque volesse darci una mano può contattarci, non sono richieste particolari  competenze se non un pizzico di curiosità. Di solito ci incontriamo ogni martedì alle 17:30 al Centro di Salute Mentale in viale Bonaria 16.

PERCHÉ MAPPAXI?

Abbiamo deciso di portare avanti questa iniziativa principalmente per tre motivi:

  • promuovere il progetto OpenStreetMap e quindi l’uso e il supporto di una cartografia libera creata dai singoli individui, i cui dati non appartengono a nessuna multinazionale, nessun governo e nessuna associazione. Queste sono implicazioni di estrema importanza e sono particolarmente legate alle dinamiche che si stanno verificando nel web. A fronte di questa rivoluzione tecnologica che influenza sempre più le nostre vite, la società necessita di piattaforme libere, capaci di permettere un accesso all’informazione democratico ed etico che prescinda da logiche commerciali o politiche.
  • Volevamo arricchire il nostro progetto di mappatura collettiva OSM Mapping Meetings. Nel corso di questi mesi ci siamo esercitati e abbiamo imparato a conoscere OpenStreetMap, a popolarla di informazioni e a inserire i dati. Abbiamo migliorato il mapping delle zone della Sardegna che conoscevamo meglio, ma, all’interno del progetto HOT, abbiamo anche contribuito alla mappatura della capitale della Repubblica Centrafricana Bangui. Avevamo però avuto solo esperienze dal computer e volevamo immergerci nel vero spirito del progetto con le rilevazioni sul campo, organizzare Mappaxi è stato un buon pretesto.
  • Esplorare il quartiere di  e contribuire insieme a Sardarch al progetto Stampaxi+ il quale tra i suoi scopi ha quello di creare delle cartografie narrative: una nuova forma di letteratura urbana, un modo per imparare a leggere la città nei suoi molteplici livelli di interpretazione, mappando i luoghi in cui la vita quotidiana si svolge ri-codificando punti specifici sulla città.

Attraverso l’organizzazione di un singolo evento abbiamo insomma cercato di unire diverse esigenze ,diverse prospettive, diversi progetti, che comunque confluiscono tutti nei fondamentali principi di collaborazione e condivisione della conoscenza e dell’informazione. Mappaxi! è stato un altro passo in avanti finalizzato a creare una rete di persone e progetti.

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