Siamo ormai giunti ad una fase avanzata dei nostri OSM Mapping Meetings, incontri informali durante i quali con il prezioso ausilio di un gruppo di volontari portiamo avanti il nostro progetto di mappatura collettiva tramite OpenStreetMap.
Abbiamo iniziato a riunirci il 12 febbraio 2013 e da allora, con un appuntamento settimanale, abbiamo quasi ininterrottamente proseguito il nostro percorso di mappatura in un clima assolutamente informale e allegro.
La curiosità, la disponibilità e la voglia di imparare delle persone che insieme a noi hanno deciso di mettersi in gioco, ha fatto emergere l’interesse per un argomento innovativo e utile che ha in se grandi potenzialità.
Sin dal nostro primo incontro ci siamo avvalsi della partecipazione di Carlo Zucca con il quale abbiamo introdotto le prime nozioni relative all’uso di OpenStreetMap, mettendo in luce l’importanza dell’utilizzo di uno strumento di cartografia libera le cui informazioni provengono interamente dai contributi dei singoli utenti è che quindi ha nella collaborazione e nel sapere partecipato i suoi caratteri distintivi nonché i veri punti di forza.
Proprio su questi aspetti abbiamo voluto soffermarci, sottolineando l’importanza della condivisione della conoscenza utilizzando l’ormai famosa metafora di Maurizio Napolitano che paragona tutte le fasi di preparazione di una torta al processo dell’elaborazione dei dati che divengono informazione che, a sua volta, così come viene mangiata una torta, diventa sapere condiviso e prezioso in quanto viene resa disponibile e fruibile alla collettività. Abbiamo così voluto concludere il nostro primo incontro mangiando una torta che abbiamo preparato per l’occasione, simbolo di conoscenza acquisita e partecipata.
Dopo i primi incontri introduttivi, durante i quali sono stati delineati tutti gli elementi strutturali di OpenStreetMap, abbiamo dato vita concretamente alle prime azioni di mappatura inizialmente utilizzando Potlach2 e successivamente sfruttando le potenzialità di JOSM, i due strumenti più utilizzati nell’editing di OSM, il primo più user-friendly il secondo decisamente più potente, flessibile e versatile. Si sono così potute mettere in pratica tutte le conoscenze acquisite in precedenza e l’utilizzo concreto delle tag di OpenStreetMap ha consentito a tutti di affinare al meglio l’azione di mapping.
Nel corso dei nostri incontri abbiamo ritenuto fondamentale dedicare uno spazio in cui i partecipanti potessero concretamente sperimentare la mappatura dei luoghi a loro conosciuti, spazio che ha acquisito sempre più rilievo negli incontri successivi.
Al fine di sperimentare gli effetti del riuso creativo di Openstreetmap abbiamo contribuito al progetto Open Nuraghe di Stefano Sabatini, e utilizzando la tag megalith_type=nuraghe, abbiamo inserito alcuni nuraghe da noi conosciuti partecipando così attivamente all’ampliamento della mappatura già esistente.
Un doveroso grazie a tutti i partecipanti saranno loro, insieme a noi, a dare un contributo al progetto EUROSHA e a mappare attraverso Osm Tasking Manager tutte quelle zone di crisi del mondo che necessitano di un forte aiuto umanitario.
Cinzia Pusceddu — Sardinia Open Data