Abbiamo parlato più volte dell’estrema flessibilità di OpenStreetMap che grazie al suo sitema di tag permette di mappare più o meno qualsiasi cosa. Questo aspetto, che per certi versi può sembrare un fattore in grado di generare confusione , consente invece di muoversi in un campo che presenta grandissime potenzialità, permettendo usi creativi del mapping e creando nuove tipologie di utilizzo non previste e inaspettate.
Stefano Sabatini ,genovese di origini sarde con a cuore lo stato della mappatura OSM dell’isola, ha sfruttato questa possibilità usando la tag megalith_type=nuraghe per geolacalizzare i nuraghe della Sardegna. Il progetto si chiama Open Nuraghe e consiste in una mappa interattiva che mostra i nuraghe presenti nel territorio sardo. Il tag è ancora poco usato, ma sappiamo bene che nelle piattaforme aperte e collettive come OpenStreetmap, quando parte una buona idea l’effetto valanga è assicurato. Quindi ragazzi, iniziamo a mappare i nostri cari nuraghe!
Ecco la testimonianza di Stefano:
In Sardegna vedo un fruttuoso utilizzo di OSM in particolare per due servizi:
– una raccolta completa dei nuraghe (ne esistono circa 7000!), che potrebbe tornare utile anche a fini di studio degli archeologi e storici;
– una mappa tradotta dei toponimi in lingua sarda / corsa / ligure esistenti.(qui una demo)
Ho provato a costruire un esempio relativo al primo servizio, prendendo in considerazione i nuraghie già mappati in OpenStreetMap secondo le convenzioni a cui ho uniformato quelli già presenti e che sono state discusse in seno alla comunità italiana in passato. Ho scoperto che attualmente sono presenti 84 nuraghe mappati, un po’ pochini no?
Per realizzarle la demo, il progetto si è composto di una parte di elaborazione e di una parte di visualizzazione (che è quella che si vede online).
Per l’elaborazione ho dovuto usare il database open source postgresql 9.2 per fare uso delle nuove funzioni relative a una particolare tipologia di file, il GeoJSON, che permette di rappresentare e trasferire in modo rapido informazioni geografiche.
Ho caricato l’estratto pubblicato settimanalmente da GFOSS (l’Associazione Italiana per la Cartografia Libera) con la utility osm2pgsql la quale permette di trasferire i dati di OpenStreetMap in una base di dati, con un file di regole opportunamente modificato per conservare i tag che mi servivano (in questo caso mi è bastato megalyth_type).
Da questa base di dati ho ottenuto i dati sfruttando una query trovata online e rielaborata al mio scopo (alcuni nuraghe sono rappresentati da punti, altri sono rappresentati da poligoni), e il risultato l’ho pulito tramite sed, un programma eseguibile da terminale per compiere ricerche e sostituzioni su file di testo, ottenendo un file contenente un oggetto GeoJSON valido.
Per la parte di visualizzazione ho utilizzato la libreria javascript Leaflet e le sue funzionalità di gestione di oggetti GeoJSON, facendo comparire sulla mappa dei marcatori (i poligoni stessi o nel caso di punti dei marcatori circolari). Ai marcatori sono associati i nomi dei nuraghe.
Cosa si potrebbe fare ancora: oltre a mapparli, ogni nuraghe potrebbe essere classificato nei periodi storici di costruzione / utilizzo e nelle forme di costruzione, queste informazioni spesso si trovano nei cartelli nelle vicinanze dei nuraghi.
–Stefano Sabatini – http://www.stefanosabatini.eu/