Nel contesto del nostro progetto OSM Mapping Meetings, incontri informali durante i quali con il prezioso ausilio di un gruppo di volontari portiamo avanti il nostro progetto di mappatura collettiva tramite OpenStreetMap, abbiamo deciso di dare una mano ai progetti portati avanti dalla HOT (Humanitarian OpenStreetMap Team ). HOT è una ONG che rappresenta un ponte di collegamento tra il mondo umanitario e mondo dell’open mapping e si occupa, tra le varie attività, di cartografia libera delle zone di crisi umanitaria. Attraverso una piattaforma, il Tasking Manager l’HOT coordina la mappatura OSM di queste zone di crisi, permettendo a qualunque utente di poter contribuire alle diverse cause.
La richiesta alla quale abbiamo deciso di rispondere era ed è tuttora rivolta alla situazione critica nella Repubblica Centrafricana scaturita dal riaccendersi della guerriglia per mano dei ribelli del gruppo armato Seleka . In una situazione di crisi avere una mappa completa e ben strutturata è di fondamentale importanza, sia per coordinare i lavori a distanza sia per intervenire tempestivamente ed efficacemente sul campo.
Il nostro lavoro in particolare si è concentrato nella zona di Bangui, la capitale, e d è stato portato avanti utilizzando JOSM, il più usato programma di editing per OpenStreetMap.
Il Tasking Manager divide l’
area geografica d’interesse in una griglia, e una volta selezionata la zona che si vuole mappare, essa viene automaticamente aperta su JOSM permettendo all’utente di lavorare, di salvare il lavoro eseguito e di segnalare, attraverso un semplice click che il lavoro su quella zona è stato portato a termine..
La piattaforma permette di verificare, attraverso semplici grafici, l’avanzamento del lavoro di cartografia, indica quanti e quali contributori lavorano sulla stessa zona di crisi e consente di scambiarsi commenti tra contributori tenendo vivo lo spirito “open”, di scambio e condivisione.
Nel caso specifico di Bangui, la nostra task prevedeva soltanto la mappatura a distanza di strade ed edifici, attività piuttosto semplice sopratutto per chi si accosta per le prime volte ad OSM e che permette a tanti volontari di contribuire alla creazione di una mappa mondiale completa e libera. Crediamo fermamente che condividere significhi mettere a disposizione le nostre conoscenze, strumenti e un po’ del nostro tempo e la mappatura delle zone di crisi ci è sembrata un’attività concreta da portare avanti.
Ringrazio quindi tutti i volontari per la disponibilità e umanità dimostrata e invito chiunque abbia voglia di contribuire di scriverci o di visitare il sito Tasking Manager.